Pensieri e massime di San Giovanni Bosco sul cibo

Mentre Don Bosco da una parte si preoccupava che il vitto dei suoi giovani fosse sufficiente e sano, dall’altra non cessava di inculcare loro la virtù della sobrietà, utile alla salute del corpo non meno che alla salute dell’anima.

Secondo alcune testimonianze autorevoli parlava solo raramente di cibo e distoglieva anche i giovani da simili discorsi e desideri (IV,199).


“Nel cibo sobrietà, mai più del bisogno, perché oltre la sanità del corpo bisogna conservare anche quella dell’anima.” (XII,433).

“Il companatico non è necessario: è da signori; noi siamo poveri e dobbiamo vivere da poveri.” (Mamma Margherita). II,26.

“La seconda causa di rovina delle Congregazioni è la ricercatezza e abbondanza dei cibi e delle bevande.” (XII,383.)

“Si faccia gran conto delle rimanenze di (cibo). Ciò fanno i ricchi, tanto più dobbiamo farlo noi, che abbiamo fatto voto di povertà.” (XV,460.)

“Mi mostrerò sempre contento del cibo che sarà apprestato, purché non sia cosa nocevole alla sanità.” (I,518)


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