I tempi sono duri. Gran parte delle scuole cattoliche in Italia hanno l’acqua alla gola a causa della crisi economica provocata dal coronavirus. Molte non potranno più riaprire dopo quest’estate.
Purtroppo la questione della sopravvivenza degli istituti scolastici viene per lo più ridotta solamente a un mero discorso economico. Sono numerosi quelli che parlano dell’assenza di una vera parità, cioè di una mancanza di contributi onesti da parte dello Stato per i servizi educativi resi dalle scuole cattoliche alla società. Il vero problema però viene menzionato raramente: è quello della crisi nella Chiesa e la mancanza delle vocazioni negli ordini insegnanti. Le scuole cattoliche hanno già resistito a crisi economiche più gravi di quella odierna come durante le due guerre mondiali; ma all’epoca c’erano numerosi religiosi e più spirito di Fede e di sacrificio.
In Italia, neanche gli ambiti tradizionalisti sono stati risparmiati dalla mancanza di generosità vocazionale da parte dei giovani negli ultimi decenni. Tre fatti devono farci capire la dimensione di questa crisi:
1) Nei 50 anni dopo la Rivoluzione Francese (1800-1850) sono nate solo sulla penisola italiana almeno una trentina di nuove congregazioni religiose con una finalità esplicitamente educativa.
2) Nei 50 anni dopo la Rivoluzione liturgica (1969-2019) invece non è nata nessuna nuova comunità insegnante in Italia. Nel 2020, ci sono (a nostra conoscenza) soltanto due suore di nazionalità italiana che appartengono a una congregazione religiosa insegnante legata alla messa tridentina. Sono dovute andare all’estero per rispondere alla chiamata del Signore. Il concilio Vaticano II è riuscito a fare ciò che neanche le truppe napoleoniche si sarebbero sognate!
3) Le comunità religiose di rito antico che hanno delle case di formazione in Italia crescono oggi soprattutto grazie all’afflusso di stranieri.
Di fronte a questa tragedia serve una risposta generosa da parte di tutti i cattolici italiani. È per questo che RINASCITA DELLE SCUOLE CATTOLICHE vi invita a una giornata specialmente dedicata alla preghiera per le vocazioni religiose nel nostro paese, vocazioni che desiderino trasmettere integralmente l’eredità della Fede cattolica alle generazioni future. La data della giornata sarà quella della domenica 3 maggio 2020, giorno che coincide con il 45° anniversario dalla morte del Padre domenicano Roger-Thomas Calmel, che fu il primo sacerdote a rifiutarsi pubblicamente e per iscritto alla celebrazione del Novus Ordo Missae e a cui dobbiamo in gran parte la fedeltà delle Domenicane di Brignoles e Fanjeaux alla liturgia e alla dottrina cattolica tradizionale.
Ci auguriamo che durante 24 ore ci sia in tutta Italia senza interruzione qualche buona anima che implori il cielo per ottenere la grazia di santi educatori che consacrino la loro vita al servizio di Dio e dei giovani, come lo hanno fatto migliaia di sacerdoti, fratelli e suore nei secoli scorsi. Per partecipare alla preghiera basta iscriversi per una mezz’ora di preghiera che si può fare in gruppo o da soli, in chiesa o a casa.
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PS: La preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose è stata promossa in Italia particolarmente da Annibale Maria di Francia, che per questo scopò fondo la congregazione dei Rogazionisti.